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Christiane di “Tamarreide”: cerco la mia fortuna, ma studiare non serve

Come sempre, quando finisce un reality show, si parla dei personaggi più di spicco che vi hanno partecipato, anche se non sono i vincitori ufficiali. Per la maggior parte di loro vi sono ospitate nei programmi più trash della tv, interviste su riviste da spiaggia e zeppe di gossip, bugie e scoop di dubbio gusto. Come succede spesso, molti di questi personaggi non sanno neanche parlare, nè recitare, nè sono dotati di altri talenti. E così succede anche per Christiane Ambrosoli “Mirò”, concorrente di Tamarreide, conclusosi giovedì scorso quasi a forza e nel mirino del Moige. La diciannovenne ha rilasciato un’intervista per Diva e Donna, raccontando alcuni stralci della sua vita privata e personale. Componente della famiglia diventata famosa per la produzione di miele, Christiane ha raccontato:
“Mio padre mi ha detto: ‘La nostra è una famiglia aristocratica; puoi fare quello che vuoi, ma non metterci in mezzo e non usare il nostro cognome’. Con mia madre litigo spesso. Con mio padre le acque ora si sono un po’ calmate. Quando è finito ‘Tamarreide’ mi ha mandato un messaggio ‘Adesso riuscirò a dormire’. Ma poi mi ha detto ‘Mi sono reso conto che in questi anni dovevo darti più affetto’. Si è scusato e mi ha fatto piacere. Si è anche commosso, una volta: ho pensato che forse si sta rendendo conto che sto realizzando i miei sogni”. Quando ha provato a lavorare nell’impresa di famiglia i risultati non sono stati dei migliori: “Sono stata in ditta a Ronago. ‘Lavoro qui, faccio la rivoluzione, cicche al miele e prodotti innovativi, giovani: dobbiamo andare avanti’. Facevo disegni, le bozze delle nuove linee. Ma poi mio padre mi ha fermato: ‘E’ una cavolata, la ditta Ambrosoli rimarrà vecchio stampo’. Così ho iniziato a fare la ribelle. E avere successo in tv sarebbe un modo per dire ai miei: ‘Vedete, ce la faccio anche io'”. Infine ha lanciato un messaggio non proprio educativo: “Studiare non serve, anche se ho solo 19 anni. A 13, per farmi cacciare dal collegio, mi sono finta incinta. A 14 sono partita per Miami e ho provato la cocaina. Poi mi sono trasferita da un ragazzo di 10 anni più grande. Poi a Milano sono stata con il cantante dei Club Dogo, Guè Pequeno, che ha trent’anni. E ora sto frequentando una persona della sua stessa età”.
E mentre Christiane cerca il successo in non si sa bene cosa, ci auguriamo che scopra presto il suo talento, se ce l’ha. Altrimenti, che finisca nel dimenticatoio.