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Servizio Pubblico, diretta del 22 Marzo: i retroscena dietro gli appalti pubblici

Scritto da , il Marzo 22, 2012 , in Programmi Tv Tag:
Il giornalista Michele Santoro

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Mafia, Tav, Riforme, nuovo Governo e chi più ne ha più ne metta…Servizio Pubblico di Michele Santoro si conferma sempre di più il programma di approfondimento politico più incisivo del panorama italiano, anche per via delle modalità con cui è stato tirato su da Santoro e il suo staff che ha avuto l’appoggio dell’intera collettività. E tra poco meno di un’ora, come ogni giovedì,  Servizio Pubblico torna ad indagare su un altro argomento che non trova risoluzione: le tangenti negli appalti pubblici a 20 anni dall’inchiesta di mani pulite, che sembrava voler riscrivere  la storia italiana, quando invece non è andata proprio così. Cosa ne pensano i protagonisti di allora?

Come è oggi, a distanza di anni, la situazione sulla corruzione nello Stato Italiano? Ne discuteranno in studio con Michele Santoro il leader di Italia dei Valori Antonio Di Pietro, Gherardo Colombo e Piercamillo Davigo insieme  all’europarlamentare Clemente Mastella. Tra i servizi che verranno porposti in puntata l’inchiesta sulla nuova Tangentopoli milanese e l’intervista di Sandro Ruotolo a Francesco Maria De Vito Piscicelli, imprenditore implicato in questa ragnatela di appalti che fa delle dichiarazioni davvero sorprendenti. Appuntamento dunque alle 21 con una nuova puntata di Servizio Pubblico che LaNostraTv, come ogni settimana, seguirà per voi e con voi in diretta testuale.

h 21,05 Si apre il sipario di Servizio Pubblico con Povera Patria di Franco Battiato. Entra Michele Santoro: “Qualunque sia la vostra opinione in merito sulle riforme del lavoro e l’età pensionabile, ma qualcuno mi può spiegare perché non si mette la stessa forza e la stessa pungenza per abbattere la corruzione e l’evasione fiscale? Vent’anni fa pensavamo che saremmo diventati tutti migliori invece la corruzione è cresciuta e nelle aule di tribunale questo ci costa ben 15 milioni di euro a cittadino”. Va in onda l’anteprima dell’intervista di Sandro Ruotolo a Francesco Maria De Vito Piscicelli: “Tutte le gare del 150esimo anno sono tutte fasulle”.

h 21, 15 Servizio sulle tangenti milanesi con Davide Boni della Lega indagato per corruzione che però nonha intenzione di dimettersi. Missione di sfiducia mai votata. Intervista a Renzo Bossi: “Noi la responsabilità ce la siamo presa su tutto. Se si accertano certe cose non possiamo dire di no, io però sono convinto che non sia così”. Formigoni: ” Non mi vergogno perché non ho commesso nulla di male”.

h 21,25 In studio entrano Antonio Di Pietro, Gherardo Colombo e Piercamillo Davigo. Applausi. Di Pietro si esprime contro la riforma all’Articolo 18: “E’ solo una forma di arroganza” e ancora: “Pure le pietre capiscono che la ragione per cui le cose in Italia non vanno bene è per colpa del debito pubblico, per l’evasione fiscale e la non credibilità delle istituzioni. Ora arriva Monti e crede di risolvere tutto rendendo più facile per l’impresa licenziare il lavoratore quando non piace più. L’idea di utilizzare il proprio potere per far pagare i conti alle fasce più deboli è proprio di una società del feudalesimo non di uno stato sociale!”

h 21,30 Clemente Mastella: “Non è che Monti è forte, è che i partiti sono deboli”. Santoro ricorda che la crisi dei partiti è iniziata prima di Mani Pulite. Gherardo Colombo: “Non credo che col processo penale si possano risolvere questioni che sono personali. Il colpevole è sempre qualcun’altro. Io credo che mani pulite sia finita perché via via le indagini ci portavano verso la corruzione quotidiana dal vigile urbano al medico al carabiniere… non le cose clamorose. Questo problema va risolto in maniera adeguata nelle sedi dell’educazione”.

h 21,40 Di Pietro: “Mani pulite è stato il diagnosticare un male sociale, un cancro della società. Noi abbiamo semplicemente trovato la malattia ma poi erano i politici che avrebbero dovuto sconfiggerla. Il sistema aveva indebitato l’Italia ma bastava una norma: chi è condannato non può partecipare alla vita politica e che tutti gli imprenditori evasori e corruttori non possano partecipare alle cariche pubbliche. Questo farebbe resuscitare l’italia, non l’Articolo 18”.

h 21,45 Intervista a Vittorio Sgarbi: “Bisognava indagare le persone ma non distruggere le ideologie. Quello che ha fatto Di Pietro è stato così brutale che ha buttato giù tutto l’edificio della politica. Di Pietro è il padrino di Berlusconi”.

h 21,48 Clemente Mastella: “Qual è la cosa che io ho contestato? Non quello che avete fatto, ma la dichiarazione di guerra scevra di imparzialità che non appartiene alla Magistratura. La vostra missione era di fermarsi al dato di natura corrente, non quella di diventare dei purificatori”.

h 21, 51 Gherardo Colombo: “Siamo stati controllatissimi e se avessimo fatto qualcosa di amle sarebbe uscito fuori. Io credo che ci siamo limitati a far affiorire i fatti e trovare i colpevoli”.

h 21,55 Su Facebook viene lanciata la domanda di questa sera: Fra i partiti apparato ai tempi di Tangentopoli e i partiti personali della Seconda Repubblica, quali sceglieresti? Le opzioni sono soltanto due: 1. Partiti apparato ai tempi di Tangentopoli 2. Partiti personali della Seconda Repubblica.

h 22,03 Va in onda la continuazione del servizio sulle tangenti in Lombardia. Ricostruita la rete dei corrotti tramite la foto dei coinvolti negli affari illeciti della Regione.

h 22,14 Si torna in studio. Piercamillo Davigo: “Si è aggravato il degrado dei partiti politici. Al loro interno può succedere qualsiasi cosa perchè non ci sono regole minime di controllo. E’ passata poi l’idea che per prendere le proprie posizioni la politica debba aspettare le decisioni dei giudici. E’ un’idea completamente sbagliata. La giustizia è una virtù cardinale ma lo è anche la prudenza”. “Anche la mancanza di rapporto con l’opinione pubblica è paradossale” dice Santoro riguardo a molti che si rifiutano di spiegare la questione alla stampa e quindi all’opinione pubblica. Divago: “Anche se c’è la prescrizione ciò non trascende di essere giudicati dei fatti dall’opinione pubblica e dai propri compagni di partito. La prescrizione è un’istituzione di civiltà. La stravaganza italiana è che si possa andare in prescrizione dopo essere stati condannati in primo grado. Che io sappia solo due Paesi hanno questa abitudine: l’Italia e la Grecia. Non siamo in buona compagnia”.

h 22, 20 Servizio sul tentativo di intervista a Filippo Penati indagato per concussione e corruzione in merito a presunte tangenti intascate sulla riqualificazione dell’ex Area Falck di Sesto San Giovanni.

h 22,24 Clemente Mastella in studio: “Io mi sono dimesso, non ho aspettato il giudizio dei giudici e dovrei essere un esempio, anche se non molto seguito”. Santoro: “Bé, non si è dimesso solo lei…”

h 22,32 Gherardo Colombo: “Non vedo che sia stato fatto niente per scoprire la corruzione e per combatterla. Io mi sono dimesso perché sono convintissimo che bisogna fare soprattutto dell’altro, queste cose non si combattono col processo Penati ma si combattono nel modo di pensare comune, nella capacità delle persone di gestire la propria libertà perché libertà è anche responsabilità”.

h 22,40 Intervista di Sandro Ruotolo all’imprenditore pentito della cricca Francesco Maria De Vito Piscicelli: “”Il giorno dopo il terremoto a L’Aquila ricevetti una chiamata di mio cognato che mi diceva “ci sarà tanto da fare!”, Il fatto che io ridessi nel letto è una cosa estrapolata dal contesto ma non è andata esattamente così” e soprattutto: “Non esiste una gara d’appalto pubblica. Sono tutte gare truccate dalla politica”.

h 22, 54 E’ il momento della Treccani di Mani Pulite Marco Travaglio con la “fabbrica degli alibi” dei corrotti e degli inquisiti italiani. “All’estero quando un politico è coinvolto in un reato sparisce lui, in Italia sparisce il reato, il processo e a volte anche il magistrato”.

h 23,11 Di Pietro: “In Italia si fa in modo che i processi durino il più possibile perché questa è la soluzione per sfuggire dai processi. L’impunità è vista come una sorta di innocenza ma tra impunità e innocenza c’è una notevole differenza”.

h 23,23 Davigo: “La situazione è così degradata che i vecchi sistemi non bastano più. Vedo crescere lo scollamento tra cittadini e istituzioni in maniera irreversibile. Sento continuamente dire “rubano tutti” che non è così…Bisogna permettere ai processi di attuarsi, anche con l’annullamento della preiscrizione”.

h 23. 34 Di Pietro: “C’è un’unica soluzione per evitare il burrone. Che i cittadini non guardino più i partiti nelle elezioni ma votino la persona”. Santoro: “Persone si, ma fateci capire anche che cavolo vogliono fare queste persone!”. Colombo: “Credo che non funzioni anche perché secondo me non piacerebbe tanto agli italiani che funzioni bene la giustizia”. Gherardo Colombo: “Io credo che in questo paese non abbiamo il concetto di democrazia”. Santoro fa riferimento alla mancanza di un’informazione corretta nel paese.

h 00,03 Davigo: “Matsella prima ha detto una cosa terribile: c’è una guerra tra politici e magistratura. Qui non c’è nessuna guerra: c’è chi ruba e chi fa il suo lavoro di fare giustizia” E su Tanzi: “Non è pazzo, è lo specchio della classe dirigente di questo Paese!”.

h 00,05 E’ il momento di Vauro e le sue vignette satiriche che concludono questa intensa puntata di Servizio Pubblico. Arrivederci alla prossima settimana!