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Nicolas Vaporidis presto al cinema in “Ci vediamo a casa” si racconta in esclusiva a LaNostraTv: “Nel film sono un ragazzo gay, non una checca isterica”

Scritto da , il Aprile 17, 2012 , in Interviste
Nicolas Vaporidis presto al cinema in Ci vediamo a casa

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Non ha ancora compiuto 30 anni ed ha già 13 film all’attivo e uno in uscita. Nicolas Vaporidis è tra i giovani attori più apprezzati del nostro cinema. La data ufficiale del debutto sul grande schermo di “Ci vediamo a casa” non è stata ancora resa nota, ma quel che è certo è che l’attore romano dalle origini greche, insieme a Primo Reggiani, Ambra Angiolini, Giuliana De Sio e altri ancora, sarà uno dei protagonisti della nuova commedia di Maurizio Ponzi. Per ora conosciamo la colonna sonora, l’omonima canzone interpretata dalla splendida voce di Dolcenera e presentata al grande pubblico al recente Festival di Sanremo. Nicolas Vaporidis, intervistato in anteprima da LaNostraTv, ci  racconta il suo personaggio  e il tanto chiacchierato  bacio scambiato sul set con l’amico e attore Primo Reggiani.

Presto ti rivedremo al cinema protagonista della nuova commedia “Ci vediamo a casa” di Maurizio Ponzi in una veste un pò inedita, non è così?

Sì, nel film di Maurizio Ponzi interpreto un ruolo gay: sono un ragazzo di Ostia che ha una storia con un poliziotto, che è Primo Reggiani. Il film ruota intorno alla necessità delle coppie di oggi di trovare la prima casa. Sono tre diverse coppie interpretatate da tre coppie diverse di attori e Primo ed io siamo la coppia gay che ha difficoltà a trovare un appartamento come gli altri con l’aggiunta, però,  di essere una coppia omosessuale che vive tanti altri piccoli problemi.

Parli di discriminazione?

Non è tanto discriminazione, che comunque c’è, ma la riservatezza che hai nel cercare di essere una coppia omosessuale nella periferia di Roma, con le difficoltà di mostrarsi in pubblico e sentire la necessità di avere uno spazio tuo dove amarti liberamente senza avere gli occhi addosso della gente che ti guarda e ti giudica. Perchè questo, purtroppo, è quello che piace tanto fare alle persone in generale:  giudicare e condannare.

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Circolano in rete le foto del bacio tra te e Primo Reggiani: è stato difficile girare quella scena?

Non è stato difficile, ma nemmeno naturale. Preferisco decisamente il corpo femminile, l’odore della donna, la sua consistenza… L’uomo pizzica, l’uomo ha la barba, è più grosso… E’ un amico Primo quindi ci siamo divertiti tanto sul set. Non c’è omofobia in noi, almeno non tra le persone che conosco. Al tempo stesso non c’è neanche attrazione per cui è qualcosa che tu fai immaginando che dall’altra parte ci sia una donna e non un uomo. Ma il sentimento è quello.

E’ quello quindi il segreto per un eterosessuale interpretare bene un ruolo gay, immaginare di aver davanti una donna?

Non so se sia quello il segreto. Tu interpreta utilizzando degli escamotage tuoi, cerchi sempre di lavorare sul fatto che comunque stai con un uomo e non con una donna, cerchi in lui quel qualcosa che ti piacerebbe anche da uomo e lo esasperi. L’amicizia tra uomini può essere anche molto profonda, molto sentita, anche fisica: puoi abbracciarti, baciati, certo non in bocca come se fosse una donna, però chiaramente viene esasperata in un eterosessuale quando deve fingere di essere gay. E poi non siamo delle macchiette, non siamo delle “checche isteriche“.

Maurizio Ponzi ha creato un cast ricco…

Proprio così. Ci sono Ambra Angiolini, Myriam Catania, Giuliana De Sio, Antonello Fassari, Edoardo Leo, Giulio Forges Davanzati, Federico Rosati e Alessandro Nardocci.

Mentre noi attendiamo  l’uscita in tutti i cinema di “Ci vediamo a casa” tu sei già alle prese con qualche altro progetto cinematografico?

Non progetti di cui posso parlare in questo momento, però ci lavoriamo sempre nonostante le difficoltà per cercare di andare avanti trovando delle idee nuove. Sai, in periodo di crisi forse è anche il caso di guardare al passato, a quello che abbiamo fatto e capire dove non ha funzionato e come si può andare avanti cercando di fare meglio… come opportunità per crescere.