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Simona Izzo al Giffoni 2012: “Ognuno di noi vive in un romanzo, il dolore ci fortifica”

Continua la carrellata di ospiti provenienti dal mondo dello spettacolo al Giffoni Film Festival 2012 che dopo star Hollywoodiane come Jean Reno, Nicolas Cage e Patti Smith, torna a parlare italiano accogliendo sul red carpet Simona Izzo: attrice, doppiatrice, regista, scrittrice e sceneggiatrice italiana. La donna ha rivolto un messaggio di speranza a tutti i giovani accorsi alla sala Truffaut della Cittadella del Cinema.
Calcando un po’ quello che Tiziano Ferro enunciava in una sua canzone qualche hanno fa, ha rimarcato l’effetto benefico e creativo del dolore. Ha detto: “Quelli felici non fanno niente… Un film, una sceneggiatura, nascono in una stanza di una persona sola… L’infelicità è un grande soggetto… per riuscire nella vita ci vuole l’istinto, bisogna seguire la propria vocazione, che può essere anche quella del pallone. Non tutti devono fare gli artisti, l’importante è affidarsi a se stessi“. E ancora: “Non scoraggiatevi mai, non fatevi bloccare dall’ansia di perfezione andate avanti e sfruttate anche i nuovi mezzi che offre la tecnologia, come Youtube ad esempio, per dare sfogo alla vostra creatività e diventare i produttori di voi stessi, i creatori del vostro personale palinsesto“. Proprio come ha fatto Willwoosh (Guglielmo Scilla, ndr.) che è diventato famoso proprio grazie al social dei video.
Fra le domande più interessanti, parlando di scrittura cinematografia, è stato chiesto alla Izzo da quali elementi è possibile prendere facilmente ispirazione per la stesura di un testo narrativo. Lei ha risposto: “I membri della vostra famiglia, i vostri nonni su tutti. Riprendeteli, fatevi raccontare le loro storie perché così li farete vivere per sempre. Ognuno di voi vive un romanzo. Quello sarà l’inizio della vostra storia“.
Conclude il dibattito con un pensiero riguardante il doppiaggio in italiano: “E’ vero, in alcuni casi il linguaggio rovina la recitazione degli attori, ma in molti altri casi li migliora. Credo che il doppiaggio sia un male necessario, però ci dovrebbero essere delle sale che ci permettano di vedere il film in lingua originale. Il pubblico deve poter scegliere.”