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Scandalo Calciopoli, tutti i retroscena del processo di Napoli ad Un Giorno In Pretura

Calciopoli è uno scandalo tutt’altro che archiviato, ma la copertura mediatica delle inchieste sui campionati “truccati” non ha certamente peccato di abbondanza in questi anni. Come spesso accade in occasione di importanti questioni d’interesse pubblico, alla quasi morbosa attenzione iniziale da parte di tv e stampa, segue un lento ed inesorabile oblio, specialmente quando ad essere nel mirino sono importanti protagonisti di uno sport popolare come il pallone. Sotto processo, a Napoli, figurano tuttora (come ha ricordato da Roberta Petrelluzzi alla fine del terzo ed ultimo atto dello speciale di Un Giorno In Pretura) i vertici del calcio nazionale di qualche anno fa, tra dirigenti di club, giornalisti, designatori arbitrali, direttori di gara e responsabili di federazione.
Lo scandalo Calciopoli è ancora vivo nella memoria di molti tifosi e addetti ai lavori, anche se col passare del tempo le denunce delle poche “mosche bianche” recatesi in tribunale per collaborare coi pm partenopei hanno faticato a trovare sponda nelle dichiarazioni dei vari testimoni chiamati in aula. Con la puntata di ieri, il programma di cronaca giudiziaria di Rai Tre ha affondato il coltello sul sistema di alleanze costruito (secondo quanto emerso nella sentenza di primo grado) dalla cosidetta “triade” della Juventus insieme ai presidenti di squadre piccole e grandi per condizionare l’esito di tantissime partite della stagione 2004/2005 di serie A.
Le condanne inflitte dalla magistratura napoletana hanno messo “fuori gioco” l’arbitro romano De Santis e l’ex ds juventino Luciano Moggi, ma sono diversi gli esponenti di vario livello del mondo calcistico nazionale ad attendere con ansia l’esito dell’appello, sul quale le rispettive parti sono al lavoro da tempo. Decisive, ai fini degli sviluppi di delicati filoni dell’inchiesta di Napoli, le deposizioni dell’allenatore boemo Zdenek Zeman, che davanti ai giudici (così come di fronte a microfoni e telecamere) non ha esitato a snocciolare un dettagliato elenco di fatti, nomi e cognomi in relazione ad incontri “sospetti” del torneo oggetto d’indagine, scatenando dentro e fuori dall’aula l’indignata reazione dei rappresentanti legali degli imputati chiamati in causa.
Quello di Calciopoli non è stato l’unico scandalo scoppiato ai margini del “dorato” mondo del pallone in Italia, essendo ancora in corso un delicato processo (a Bari) su scommesse ed altri illeciti con decine tesserati alla sbarra. Tra le partite del campionato 2004/2005 sotto la lente della magistratura di Napoli, quell’ormai famosa Lecce-Parma (risultato finale 3-3, con un arbitraggio contestatissimo di Massimo De Santis) che mandò su tutte le furie giocatori e dirigenti della squadra ospite costretta in extremis allo spareggio per evitare la retrocessione nella cadetteria.