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Festival di Sanremo 2014: Crozza ritorna sul palco dell’Ariston

SANREMO 2014, CROZZA OSPITE DELLA SERATA FINALE – A un anno di distanza dalle contestazioni che proprio sul palco del Festival di Sanremo (edizione 2013) lo avevano visto protagonista, Maurizio Crozza ci riprova. Fischiato dal pubblico sanremese stufo di “satira politica” all’interno di un festival musicale, il mattatore di La7 ha deciso di tornare ad esibirsi sul palco del Teatro Ariston, davanti alla medesima platea che ne aveva chiesto l’allontanamento. “Sarà libero di dire quello che vuole, come è stato per Benigni ed altri grandi artisti. Non sappiamo cosa dirà in quanto chi fa satira non prepara con la rete cosa farà, vediamo se sarà in sintonia con quanto accade nel paese” ha spiegato il direttore Leone in conferenza stampa. Cosa aspettarsi dunque dall’incontenibile Maurizio Crozza? Dopo una breve gag con Fazio che lo incoraggia ad entrare (e il comico con voce fuori campo), il comico genovese scende le scale dell’Ariston armato di scudo di pace e accolto da uno scrosciante applauso.
SANREMO 2014, MAURIZIO CROZZA – “Diamogli un’opportunità, mi insultate cinque minuti? Dopo l’anno scorso qua mi sento a mio agio come la Kyenge che esce dalla torta al compleanno di Umerto Bossi” inizia, e aggiunge “Siamo in Eurovisione? Quindi è come se il primo uomo sulla luna fosse sceso dalla scaletta con la patta aperta”. L’irriverente monologo di Crozza si concentra sulla grandezza del popolo italiano, ma anche sulle sue debolezze di fronte all’Europa: “Siamo in continua oscillazione tra la grande bellezza e l’enorme disastro. Dobbiamo solo lavorare sul disastro. Il rinascimento è nato in Italia, chiunque volesse diventare artista doveva recarsi da noi. Siamo capaci di produrre Michelangelo e Giovanardi, la bellezza e il disastro, non sembrano neanche appartenere allo stesso ceppo evolutivo. Dobbiamo migliorare Giovanardi”. Prosegue con le invenzioni italiane: “Abbiamo inventato tutto noi, il motore a scoppio e anche le note e gli strumenti musicali“. E la performance non può che concludersi simpaticamente con una breve imitazione del neo-presidente del consiglio Matteo Renzi.