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Raffaella Carrà demolita da Alessandro Gatta: “Il Sanremo con lei fu un vero incubo”

Scritto da , il Febbraio 2, 2015 , in Interviste Tag: , ,
foto raffaella carrà

Nelle ultime settimane stiamo assistendo al “declino” di uno dei nuovi programmi targati Rai 1: Forte Forte Forte, il talent con Raffaella Carrà in compagnia dei tre giurati Asia Argento, Philipp Plein, Joaquin Cortes e la voce narrante Ivan Olita. Nell’ultima puntata quella di venerdì 30 gennaio, la prima in diretta, ha raccolto un misero 12% di share con meno di 3 milioni di telespettatori.

Mai come in questa occasione il pubblico ha bocciato in massa Forte Forte Forte così come i giudici e addirittura Raffaella Carrà. Noi di LaNostraTv.it abbiamo fatto una piacevole chiaccherata con Alessandro Gatta, noto giornalista e scrittore oltre che inviato per molti anni a La vita in diretta e collaboratore a Sanremo anche durante l’anno di Raffaella Carrà nel 2001.

Gatta non si è tirato indietro nel giudicare Forte Forte Forte e a raccontare il suo Sanremo con la Carrà. “Forte Forte Forte? L’ho visto grazie a ciò che si diceva sul web. Su un programma che non fa neanche tre milioni di spettatori c’è poco da dire. E’ una presa in giro, smettiamola di creare sogni impossibile ai ragazzi. Sono felice perchè la gente abbia aperto gli occhi. Parlo per tutti quei colleghi che non hanno il coraggio di ribellasi alle gerarchie”

Che dire poi dei giudici: tristi, tristi, tristi”. Alessandro Gatta conosce bene Raffaella Carrà, soprattutto il suo modo di lavorare visto il Sanremo in cui hanno collaborato nel 2001: “A Sanremo con lei non si facevano le prove, non si provava nulla. C’era un clima di tensione, bruttissimo. Era concentrata su se stessa, non salutava i collaboratori, esisteva solo lei. Ho lavorato bene con Mara Venier, Pippo Baudo ma con lei no”

Non voglio fare la crociata contro di lei. Aldo Grasso ha detto che è un monumento che crolla, ma quale monumento? Sono altri i monumenti. Quel programma è una presa in giro“, e conclude con una frase che fa capire il tutto: “Un libro sulla Carrà? No grazie, sarebbe come ricordare un incubo. Me lo proposero ma ho fatto la Loren, un successo mondiale”