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Alessandra Amoroso, guai giudiziari per la cantante salentina

Scritto da , il Luglio 27, 2017 , in Personaggi Tv Tag: ,
foto Alessandra Amoroso

Alessandra Amoroso denunciata dall’Ater: cosa è successo

La cantante salentina Alessandra Amoroso è stata denunciata dall’ Azienda territoriale per l’edilizia residenziale del comune di Roma. Cos’è successo? Il 17 marzo scorso è uscito il quinto singolo estratto dall’album Vivere a Colori dell’Amoroso, Fidati ancora di Me; il testo parla della fiducia e del potere dell’amore che ci consente di rendere migliore il mondo con piccoli gesti quotidiani. Il video della canzone, pubblicato sul sito Vevo e successivamente sul canale ufficiale Vevo della cantante, è stato registrato in una location particolare a cui Alessandra Amoroso teneva molto ma che le ha fatto ottenere una denuncia. Per girare il video di questa canzone Alessandra ha scelto i palazzi Ater del quartiere romano di Tor Marancia dove sono presenti i murales del progetto Big City Life, al quale hanno partecipato venti artisti del movimento Street Art e divenuti famosi negli ultimi tempi.

Alessandra Amoroso: la disavventura giudiziaria della cantante

L’Ater di Roma, l’azienda che gestisce le case popolari, nella persona del direttore generale Franco Mazzetto, ha presentato lo scorso 4 luglio una querela alla Procura della Repubblica Italiana nei confronti di Alessandra Amoroso rilevando un danno patrimoniale e gli estremi del reato d’invasione di edifici peraltro nella forma perseguibile d’ufficio trattandosi di edilizia residenziale appartenente ad un ente pubblico, nonostante il team di Alessandra Amoroso avesse inizialmente contattato l’Ater. Come riporta il Corriere della Sera, infatti, il video di Fidati ancora di Me sarebbe stato girato nei palazzi Ater di Tor Marancia senza alcuna autorizzazione e senza pagamento del canone di affitto. Sempre stando a quanto riportato dal Corriere della Sera, ci fu un fraintendimento tra la casa di produzione che si è occupata del video e l’Ater: la Bmovie Italia aveva chiesto l’autorizzazione per girare il video del singolo tramite email, ricevendo la richiesta di pagamento di mille euro al giorno (per ogni giorno di registrazione fino al termine) e duemilacinquecento euro come cauzione. A quel punto la produzione avrebbe rinunciato a girare nei palazzi Ater di Tor Marancia ma, come possiamo vedere dai murales, il video è stato girato ugualmente nella location. Così l’Ater ha chiesto un risarcimento danni ad Alessandra Amoroso di tremilacinquecento euro per i reati commessi. Adesso è tutto in mano alla Procura che deciderà quale delle due parti ha ragione.