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Denise Pipitone, Chi l’ha visto? Giulia Novic non è la figlia di Piera Maggio

Scritto da , il Ottobre 15, 2015 , in Personaggi Tv Tag: , ,
foto Denise Pipitone piccola

Chi l’ha visto? Denise Pipitone: un giallo senza fine

Dopo giorni di attesa, è arrivato ieri il (probabile) esito del test del DNA effettuato sul campione di saliva prelevato alla ragazzina di Tito che il 12 agosto ha contattato Piera Maggio su facebook dicendo di essere la piccola Denise Pipitone, scomparsa da Mazara del Vallo nel 2004. Risultato negativo, ma non ancora ufficiale: come sottolineato ieri sera dall’avvocato Giacomo Frazzitta e da Piera Maggio a “Chi l’ha visto?”, la notizia dell’esito del test è stata divulgata dalla stampa, ma non è ancora certa al 100%. E ai microfoni del programma di Rai3 condotto da Federica Sciarelli, l’avvocato e la “mamma coraggio” hanno spiegato la ragione principale per la quale è stato richiesto questo test, ossia lo strano cognome dell’undicenne, lo stesso cognome di una famiglia rom coinvolta nelle indagini all’epoca della sparizione di Denise. “Novic” è il cognome di fantasia assegnato a Giulia (anche il nome è di fantasia ed è stato assegnato alla ragazza dai giornalisti di “Chi l’ha visto?” per ragioni di privacy). Una coincidenza molto strana, che rimane avvolta nel mistero in tutta questa storia.

Caso Denise Pipitone: chi è Giulia Novic?

Il cognome Novic, poco tempo dopo il sequestro di Denise, è arrivato sulle carte dell’inchiesta, come documentato da Chiara Cazzaniga a “Chi l’ha visto?”. La vicenda è iniziata il 14 gennaio 2005: alle 20.32 di quel giorno, infatti, Piero Pulizzi ha ricevuto un messaggio che gli ha segnalato una chiamata alla quale non ha risposto. L’uomo ha quindi richiamato, ma senza ricevere alcuna risposta. Dopo soli tre minuti, quindi alle 20.35, il cellulare di Pulizzi è squillato di nuovo e la chiamata è partita dallo stesso numero, a lui sconosciuto. L’uomo ha sentito la voce di una donna probabilmente straniera e una bambina che piangeva. Pochi istanti e la telefonata si è interrotta. Grazie all’avvocato Giacomo Frazzitta e alle autorità competenti, si è poi scoperto che il numero telefonico apparteneva al capo di una famiglia rom residente nella vicina Marsala. Raggiunto il campo nomadi, si è quindi appreso che la telefonata misteriosa era partita da un cellulare usato da Iolanda, la figlia maggiore del signor Novic, la quale ha però negato di conoscere Piero Pulizzi e affermato di non averlo mai chiamato, ma il numero è stato trovato nella sua rubrica telefonica. A tal proposito, Iolanda ha dichiarato di non essere stata lei a memorizzarlo, aggiungendo che il telefono era stato acquistato, un paio di settimane prima, di seconda mano dal padre. Il campo nomadi è stato perquisito due volte, ma senza trovare alcuna traccia di Denise, la cui sorte, dopo undici anni, rimane avvolta nel mistero…