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Vincenzo Bocciarelli: “Nel mio libro racconto un viaggio incredibile” (INTERVISTA)

Scritto da , il Agosto 20, 2020 , in Interviste
foto Vincenzo Bocciarelli

Classe 1974, originario di Bozzolo (Mantova), Vincenzo Bocciarelli (foto in alto di Marina Visvi) è uno degli attori più amati dal pubblico italiano. Protagonista, in passato, di varie fiction di successo, ha iniziato da poco la carriera di scrittore con la pubblicazione del suo primo libro “Sulle ali dell’arte” (foto in basso di Elia Giachino), ma è attualmente impegnato anche come testimonial di un’importante campagna promozionale, lavorando inoltre per il suo attesissimo ritorno in teatro. Di seguito, l’intervista che ha rilasciato ai nostri microfoni.

Hai pubblicato da poco il tuo libro d’esordio, dal titolo “Sulle ali dell’arte”, che hai presentato il 28 luglio in anteprima nazionale ad Ascoli Piceno. Com’è nata quest’opera e di cosa parla?

“Sulle ali dell’arte” nasce durante il periodo della quarantena ed è il racconto dell’esperienza del “Bocciarelli Home Theatre”, il contenitore d’intrattenimento culturale che ho trasmesso da casa mia attraverso Facebook e il mio canale YouTube. La casa editrice Accademia Edizione ed Eventi mi ha chiesto di scrivere, raccontare questo incredibile viaggio che è diventato per me l’opportunità di mettermi a nudo e far conoscere una parte di me che fino ad oggi non avevo mai mostrato. Penso che il lettore possa identificarsi attraverso il contenuto di queste pagine anche grazie ad un tipo di scelta d’impaginazione “molto ariosa” che permette di “respirare” e di riossigenarsi. Ci sono all’interno molte illustrazioni a colori. La gente in questo momento ha terribilmente bisogno di aria, di luce e il mio scritto, con grande umiltà, vuole condurre il lettore sulle ali dell’arte per riscoprire quanto sia necessaria e salvifica la bellezza dell’arte in tutte la sue sfumature.

foto libro Vincenzo Bocciarelli

Attualmente sei testimonial per la campagna promozionale “L’arte di Meravigliarti” di Ascoli Piceno, città alla quale sei molto legato. Parlaci di questa iniziativa e raccontaci com’è nato il tuo legame con Ascoli.

Il mio legame con Ascoli Piceno nasce nel 1998 quando soggiornai nella città dalle cento torri per l’allestimento di uno spettacolo memorabile che fu “La tempesta” di W.Shakespeare diretto e con Glauco Mauri e Roberto Sturno, nel quale interpretavo Ariel, lo spirito dell’aria. Un ruolo che mi ha regalato tantissime soddisfazioni. Debuttammo in anteprima nazionale con un grandissimo successo ed è per questo che reputo da sempre questa città foriera di cose baciate dalla fortuna. Negli anni sono tornato più volte protagonista di altri spettacoli o eventi e sono felice di aver fatto scoccare la scintilla di questa mia nuova avventura letteraria proprio in questa città, nella prestigiosa Sala della Vittoria nel Palazzo Comunale accolto dal Sindaco Marco Fioravanti che ha espresso parole bellissime e intense sull’importanza del “non dimenticare” e di far tesoro dell’esperienza che abbiamo vissuto negli ultimi mesi stretti dalla morsa della pandemia.

Di recente ti è stato conferito l’attestato di Benemerenza dall’Academy of Art and Image per il tuo impegno e il contributo culturale e sociale: ti aspettavi questo riconoscimento?

Nella mia vita le cose più belle sono sempre arrivate all’improvviso. Quando ho ricevuto la lettera di comunicazione del premio, ho provato molta gioia e un profondo senso di appagamento per tutto l’impegno e le fatiche di questi ultimi mesi. Mi conforta l’idea di sapere che ci sono ancora persone che credono nella meritocrazia e che sanno riconoscere l’impegno di uomini liberi, che non fanno parte di gruppi politici o altro e che s’impegnano a far dono della propria arte attraverso gli strumenti che gli sono più consoni. Dedico questo premio a tutte le bocciarelliane e i bocciarelliani che mi hanno sostenuto e amato find’ora, con il loro prezioso affetto e la loro stima. Ricevo messaggi bellissimi che mi incoraggiano a continuare in questo affasciante, ricco ma complicato percorso creativo.

Sei adesso protagonista della nuova sitcom “Vincent Set Come Home”, mentre in autunno tornerai in teatro con un importante spettacolo. Parlaci di entrambi i progetti.

Il periodo del Covid 19 che ci ha costretti a rimanere tappati in casa, è stato per me un periodo paradossalmente intenso e ricco d’impegno. Oltre al successo del Bocciarelli Home Theatre, e’ nata la Sit-Com Vincent SetCom Home grazie all’incontro con Pierpaolo Poggi della 3inOne Production, insieme abbiamo dato via alle avventure di Vincent, surreale e stralunato attore che tutti lo vogliono ma nessuno lo piglia anche perché vive in un mondo onirico, immaginario, nato appunto dal distanziamento. I personaggi comunicano tra loro attraverso i propri cellulari. I prossimi mesi finalmente tornerò al teatro dal vivo. Mi manca profondamente il rapporto con il pubblico in teatro. Sarà come tornare alle acque fresche e cristalline di una sorgente di montagna.

Hai recitato in fiction Rai e Mediaset di grande successo, come Il bello delle donne e Incantesimo, ma soprattutto Orgoglio, dove hai interpretato il marchese Andrea Obrofari. Che ricordo hai di quell’esperienza?

Ricordi sicuramente legati alla qualità, al grande livello con il quale venivano realizzate le fiction in quegli anni. Per questo avevano grandi ascolti. C’era il connubio perfetto tra lo stile americano e la tecnica italiana e il risultato era straordinario. Orgoglio ha avuto un successo incredibile. A distanza di anni le persone ricordano i nomi dei personaggi e gli attori, tutti bravissimi, che gli davano corpo e anima. Porterò sempre nel cuore il dolce Andrea Obrofari, la sua musica, la sua forza e la sua fragilità che lo contraddistinguevano e rendevano particolarmente attuale nonostante fosse ambientato nel primo decennio del secolo scorso. Sicuramente Orgoglio ha rappresentato per me la realizzazione di un sogno. Sono cresciuto leggendo romanzi e racconti dell’Ottocento e Novecento e guardando i film di Jeames Ivory come Camera con vista, trovarmi catapultato in una produzione di così alto livello e’ stato per me un’importante traguardo.