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L’Eredità, choc Flavio Insinna: “Non posso andare avanti, ho la nausea a…”

Scritto da , il Aprile 5, 2022 , in Personaggi Tv
foto Flavio Insinna 8 maggio

Flavio Insinna, momento particolare a L’Eredità: “Mi viene la nausea a parlare di guerra”

Una domanda particolare ha colpito sia Flavio Insinna che i concorrenti de L’Eredità nella puntata andata in onda oggi, martedì 5 aprile 2022: la domanda in questione riguardava la Seconda Guerra Mondiale, motivo per il quale, visto il difficile momento storico che stiamo vivendo, il conduttore, dopo la risposta data dalla concorrente, ha voluto fare una riflessione e un chiarimento.

Non vado avanti. Scusate ma ho un senso di nausea a leggere cose riguardanti la guerra

sono state le sue parole, dopo le quali in studio è scoppiato un applauso.

L’Eredità, Flavio Insinna e la domanda sulla guerra: “Parlarne mi fa venire la nausea”

La domanda sulla guerra fatta a L’Eredità nella puntata di stasera valeva 30.000€ ed era la seguente: “Nel corso della Seconda Guerra Mondiale l’operazione ‘Vesuvio’ è servita a liberare dall’occupazione tedesca quale territorio?”. Le quattro opzioni di risposta erano ‘Irpinia’, ‘Golfo di Salerno’, ‘Corsica’ e ‘Tavoliere delle Puglie’. La concorrente di turno ha dato ‘Corsica’ come risposta, che Flavio Insinna ha annunciato essere quella corretta. “Dalla storia non abbiamo imparato quasi niente altrimenti non ci troveremmo in queste condizioni” ha commentato invece poco prima il conduttore.

Flavio Insinna e il ricordo doloroso di Kiev: “La sera dell’ESC 2017 la gente per strada sorrideva”

Sempre della guerra Flavio Insinna ha parlato a L’Eredità qualche giorno fa, esattamente sabato sera, nel corso della puntata speciale mandata in onda in prime time: in quell’occasione, approfittando della presenza in studio di Francesco Gabbani, che nel 2017 ha partecipato all’Eurovision Song Contest che si è svolto in Ucraina, con lui come commentatore per l’Italia, ha asserito “Avevo il vestito della scimmia di Occidentali’s Karma, la gente quella sera per strada a Kiev mi guardava e sorrideva. La vita è così che dovrebbe essere”.