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Marco Carta sulla nonna morta: “Grato di essere stato allevato da te”

Scritto da , il Maggio 7, 2020 , in Musica
foto marco carta nonna morta dedica

Marco torna a Milano dopo la morte della nonna: “Grato di essere stato allevato da te”

Ha lasciato la Sardegna Marco Carta per far ritorno a Milano senza però essersi concesso una passeggiata nel parco di Monte Urpinu di Cagliari approfittando dell’allentamento delle misure di lockdown. “Rinascere, piccole cose, piano piano”, ha scritto Marco Carta come didascalia al video pubblicato sui social, circondato dalle oche. L’artista ha fatto una dedica alla nonna Elsa morta lo scorso 21 aprile:

“Sono grato di essere stato allevato da te, mi hai reso sensibile e forte. Mi hai bastonato con morbidezza, ti sei opposta con il tuo metro e 40. Se l’unica persona che mi ha fatto pensare ‘però…ha ragione”, anche nella mia età più ribelle”.

Nel libro ‘Libero di Amare’ Marco Carta ha raccontato che la nonna è stata la persona più dolce del mondo e l’ha cresciuto letteralmente con la sua dolcezza e il suo amore.

Marco Carta fa una dedica a nonna Elsa: “Sarai nelle mie emozioni e nei miei piacevoli passi”

Si è lasciato andare ad uno sfogo sui social Marco Carta durante il suo viaggio di ritorno a Milano. Sfogo in cui ha dedicato l’ennesimo pensiero a nonna Elsa Ferrone, scomparsa alla fine di aprile scorso dopo aver combattuto contro una brutta malattia. L’artista, che ha smentito una notizia falsa, pensa che la memoria è una cosa che vive e che ci fa vivere, “non è una frottola mettere o fare qualcosa per lei, senza scadere nell’auto commiserazione”. Poi ha fatto una promessa:

“Sarai nelle mie canzoni, nei miei concerti, nei miei piccoli grandi e piacevoli passi. E provo gioia se penso che ti amo nonna. Che onore!”

Nonna Elsa ha cresciuto Marco Carta dopo la morte della figlia Monica ed è stata un punto essenziale nella sua vita, un faro che l’ha guidato e appoggiato tutte le scelte. Come raccontato nel libro ‘Libero di Amare’, la nonna gli è stato vicino durante il suo coming out, ricordando che gli chiese se fosse felice “e io dissi di sì”. Marco Carta, che ha disertato Live Non è la D’Urso per un problema, continua a sperare di essere all’altezza di quello che nonna Elsa ha sempre voluto per lui, non nella forma, ma nella sostanza, non nella musica ma nelle quattro mura, “se mai avrò figli vorrei tanto riuscire a dare lo stesso spirito che tu hai dato a me. Sei magica Elsina”, ha scritto l’artista nel suo libro.

Marco Carta, pensiero a nonna Elsa morta: “Vado a realizzare qualche nostro sogno”

“Ora vado a realizzare qualche nostro sogno”, ha concluso Marco Carta nella dedica rivolta a nonna Elsa. “Tu guidami ed io canterò”, ha promesso. Domenica 10 maggio vedremo Marco Carta a Live Non è la D’Urso, ma probabilmente non parlerà del tragico momento vissuto nella sua vita per la scomparsa della nonna, come già aveva dichiarato la scorsa settimana.

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Sono partito da qui con delle consapevolezze ma devo ammettere che le mie speranze erano nettamente più forti. Come si può essere certi del contrario di ciò che si ha davanti agli occhi? Non è superbia, illusione, abnegazione, negazione o qualcosa che non si è voluto vedere. Si chiama speranza. La cosa più bislacca è che riparto da qui con la stessa speranza, che non è morta, bensì più forte di prima. Lacerata, si, ma nutrita da quel senso che solo mia nonna sapeva dare alle cose e agli accadimenti. Non sono frottole se penso che la memoria è una cosa che vive e che ci fa vivere, non è una frottola mettere o fare qualcosa per lei, senza scadere nell’auto commiserazione, senza vivere in funzione di essa, no, certo che no. Sono disobbediente e non ce la farei. Era stupendo il tuo contenitore, ma ora sei paradossalmente più vicina, energia. Adesso torno a Milano. Sarai nelle mie canzoni, nei miei concerti, nei miei piccoli grandi e piacevoli passi. E provo gioia se penso che ti amo nonna. Che onore! Sono grato di essere stato allevato da te, mi hai reso sensibile e forte, Mi hai bastonato con morbidezza Ti sei opposta con il tuo metro e 40. Sei l’unica persona che mi ha fatto pensare “però… ha ragione” Anche nella mia età più ribelle. Se mi sono stimato è grazie a te patata. Ora vado a realizzare qualche nostro sogno. 𝑇𝑢 𝑔𝑢𝑖𝑑𝑎𝑚𝑖 𝑒𝑑 𝑖𝑜 𝑐𝑎𝑛𝑡𝑒𝑟𝑜̀.

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