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Flavio Insinna confessa a L’Eredità: “So bene cosa significa non lavorare”

Scritto da , il Febbraio 25, 2021 , in Personaggi Tv
foto di Flavio Insinna a L'Eredità del 25 febbraio

L’Eredità, Flavio Insinna fa una confessione: “So bene cosa significa non lavorare”

Ormai non ha più bisogno di presentazioni: Flavio Insinna è senza dubbio uno dei volti più amati e rappresentativi di Rai1. C’è stato un tempo, però, quello della gavetta e dell’apprendimento, in cui evidentemente la sua fortuna non doveva essere esattamente quella di oggi. Il conduttore lo ha fatto intuire nella puntata di oggi de L’Eredità, quando, rispondendo ad un invito nobile della spettatrice Angela Pecorari da Varese, che lo esortava a inviare un messaggio di speranza per tutti gli artisti in difficoltà a causa del virus, ha confessato:

Sarò sempre dalla loro parte, perché so bene cosa significa non lavorare.

E soltanto chi è passato attraverso determinate situazioni sa valutarne correttamente la gravità, è così in qualsiasi campo. Flavio Insinna dimostra, quindi, ancora una volta, di non dimenticare le proprie origini e di farne, anzi, un vanto e una forza.

Flavio Insinna, messaggio di vicinanza agli artisti in difficoltà: “Mi viene naturale”

Nell’anteprima della puntata di oggi de L’Eredità, dunque, dopo aver letto parte del bel messaggio della spettatrice Angela Pecorari, Flavio Insinna ha confessato un retroscena molto interessante sul suo passato. Il conduttore, poi, ha sottolineato tutta la sua volontà di essere vicino agli artisti e ai lavoratori dello spettacolo messi in ginocchio da questa interminabile epidemia:

Mi viene naturale, lo faccio tutte le volte prima delle puntate quando arrivano concorrenti che vengono da quel mondo lì.

E, molte volte, siamo testimoni, lo ha fatto anche durante la messa in onda.

L’Eredità, Flavio Insinna: “Non ci sono artisti maggiori o minori”

In un’altra, recente puntata de L’Eredità, Flavio Insinna aveva fatto un appello accorato. Nella puntata di oggi, invece, il conduttore ha detto la sua a proposito dell’arte e degli artisti:

Non ci sono artisti maggiori o minori, ci sono persone più fortunate e persone meno fortunate.