Il cantante mascherato, Platinette: “Avrei voluto una gara più cruenta”

Il cantante mascherato, Platinette era la Tigre Azzurra: “Chi ha un po’ di perfidia come me, vorrebbe una gara cruenta”

Platinette, nella sua rubrica La Tv che vedo, pubblicata sul settimanale DiPiù, ha dedicato una lunga pagina al programma condotto da Milly Carlucci, Il cantante mascherato. Mauro Coruzzi ammette, che nonostante il tipo di intrattenimento coinvolgente proposto dallo show di Milly Carlucci, il giornalista preferirebbe che venisse resa più giustizia al lato giocoso del programma, che consiste proprio nel cercare di indovinare chi si nasconde sotto la maschera. Secondo Platinette, che si nascondeva sotto la maschera della Tigre Azzurra, al pubblico vengono forniti fin troppi indizi, e inoltre, afferma che gradirebbe ci fosse più interazione tra i vari personaggi, per aumentarne la rivalità:

“Chi ha un po’ di perfidia televisiva, come me, vorrebbe assistere a una gara un po’ più cruenta”.

Il cantante mascherato, Mauro Coruzzi su Milly Carlucci: “Non lascia nulla al caso”

Mauro Coruzzi, dopo essere stato smascherato nella puntata di ieri de Il cantante mascherato, ha espresso sulle pagine di DiPiù, il suo pensiero nei confronti di Milly Carlucci. Platinette afferma che la conduttrice è davvero instancabile, e che ha un occhio particolarmente attento per tutti i dettagli che riguardano il suo show: dai costumi, alle luci, alle esibizioni, ecc. Secondo Mauro Coruzzi, Milly Carlucci non è soltanto la conduttrice del programma, ma una vera e propria curatrice, poiché da ciò che ha avuto modo di osservare: “Non lascia nulla al caso”.

Platinette su Il cantante mascherato: “È diventato un vero e proprio cult”

Platinette, nella sua rubrica La Tv che vedo, ha commentato positivamente il programma di Milly Carlucci, Il cantante mascherato. Secondo Mauro Coruzzi: “Lo spettacolo è diventato immediatamente un vero e proprio cult, molto seguito”. Platinette afferma che il successo del programma dipende proprio dal fatto di mettere alla prova l’intuito dei telespettatori, che in questo modo si sentono coinvolti in un gioco appassionante.