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Alessandra Bellini a LaNostraTv: “Doppiare Zuleyha è un onore. Terra Amara è fatta bene”

Scritto da , il Gennaio 22, 2024 , in Soap
foto Alessandra Bellini 2

Attrice, doppiatrice e conduttrice, Alessandra Bellini è la voce italiana di Zuleyha, la protagonista di Terra Amara, ma in passato è stata anche tra i volti di film, fiction e programmi tv iniziando a lavorare giovanissima, tanto da vantare, ad oggi, già trent’anni di carriera tra recitazione, doppiaggio e conduzione. L’abbiamo contattata e ha accettato di rilasciare un’intervista esclusiva a noi de LaNostraTV.

Com’è interpretare, da doppiatrice, Zuleyha?

“La prima cosa che ti voglio dire è che, secondo me, interpretare Zuleyha è veramente un grande onore, perchè doppio questa protagonista durante un periodo molto lungo. Lavoro al doppiaggio di Terra Amara ormai da due anni. La cosa bella, per quanto riguarda la storia, è che seguo questo personaggio da quando è molto giovane, arriva con il suo grande amore Yılmaz, che poi perde, attraversando successivamente tantissime vicissitudini, diciamo così: ha figli ecc. La cosa bella è, quindi, seguire un personaggio che cresce. Sono cresciuta anch’io con Zuleyha e mi sono trovata ad affrontare con lei delle cose pesanti: è morto il suo primo amore, poi è morto suo marito, ora sta cercando di ricostruirsi una vita. Terra Amara è molto bella, è una serie fatta bene con tantissimi personaggi ed è anche molto vera. Io ho sempre cercato di doppiare Zuleyha mettendoci dentro tantissima verità, con la pancia e con il cuore, tant’è che ad un certo punto, tutte le mattine, quando arrivavo in sala di doppiaggio, ero curiosa di sapere che cosa sarebbe accaduto e come sarebbero andate avanti le cose. Adesso, poi, che stiamo doppiando la quarta stagione, c’è una cosa ancora più carina, perchè Zuleyha ha questo bambino, Adnan, che nella storia ha quattro anni, e io ringrazio tantissimo la mia direttrice di doppiaggio, Francesca Bertuccioli, che mi ha aiutato e sostenuto in tutti questi mesi di lavoro, dandomi anche la possibilità di vivere un’emozione ancora più intensa, perchè il piccolino, il figlio di Zuleyha, viene doppiato da mio figlio Niccolò: siamo quindi mamma e figlio nella vita e mamma e figlio sullo schermo, e questa è una cosa veramente molto carina”.

Doppiare dal turco è più difficile rispetto a lingue più vicine all’italiano?

“Si, il turco è una lingua molto difficile con dei suoni lontani dai nostri, ma quello che c’è di bello, in realtà, è che abbiamo una squadra forte, importante, con i nostri fonici, i nostri adattatori ecc. e il fatto, poi, che tutti gli attori secondo me sono molto bravi, e questo loro essere molto bravi nel recitare, dà a noi la possibilità di essere bravi e di incollarci in maniera più semplice”.

Lavori come doppiatrice ma hai alle spalle una lunga gavetta anche come attrice: come sei passata dalla recitazione al doppiaggio?

“Prima di fare la doppiatrice io ho fatto l’attrice per moltissimo tempo, ho recitato fin da quando ero una ragazzina: ho iniziato nel lontanissimo 1988 con la pubblicità del Dixan. Tutto è successo poi in maniera piuttosto casuale, io ero in una scuola di danza, sono arrivati dei casting, cercavano una ragazzina che sapesse ballare e la loro scelta è ricaduta su di me, io avevo tredici anni e i miei genitori mi hanno dato il permesso di fare questa pubblicità, a patto, ovviamente, che continuassi a studiare, ad essere brava a scuola, ecc. Dopo quella pubblicità sono venuti fuori tanti altri lavori perchè lì, proprio su quel set, ho conosciuto quella che è poi diventata la mia agente storica, Cristina Caremoli. Successivamente è arrivato il primo film, con Mariangela Melato e Franco Giraldi, Una vita in gioco: è stato un bellissimo film, avevo quindici anni, una grande esperienza per me”.

Da La banda dello Zecchino (NEL SECONDO VIDEO CHE SEGUE) a Top of the Pops, partendo dal famoso spot della SIP nel quale interpretavi una quindicenne che chiedeva al fidanzatino al telefono: “Mi ami? Ma quanto mi ami?” (NEL PRIMO VIDEO CHE SEGUE). Che esperienze sono state?

Ho avuto la fortuna di essere presa da Maurizio Michetti per la pubblicità della Telecom, che all’epoca non era Telecom ma SIP: la pubblicità che io ho fatto era proprio per la SIP, e c’è stato ‘Mi ami? Ma quanto mi ami?’ (CONTINUA DOPO IL VIDEO, NDR.)”.

Dopo quello spot non mi sono più fermata, ho lavorato tanto come attrice ma anche come doppiatrice, e proprio in quel periodo sono stata chiamata per condurre La banda dello Zecchino, programma che io ho amato moltissimo. Quando facevo La banda dello Zecchino ero veramente piccola, avevo diciannove anni, avevo appena finito il liceo e mi sono ritrovata da sola ad andare a Bologna e a condurre assieme a Marco Di Buono, con il quale è nata poi una bellissima amicizia che dura ancora oggi, adoro Marco, e ci siamo ritrovati a condurre per quattro anni, dal 1995 al 1999, questo programma stupendo. Ho amato moltissimo i programmi per bambini che si facevano in Rai, dove c’erano una cura e un’attenzione particolare verso tutto quello che riguardava i bambini. Oggi tutto questo non c’è più, non esistono più Bim Bum Bam, Solletico ecc. perchè ormai ci sono dei canali dedicati, che trasmettono cartoni animati ma anche trasmissioni per bambini, però i programmi storici non ci sono più. La banda dello Zecchino ha rappresentato per me un momento davvero meraviglioso, ho vissuto a Bologna e ho avuto la possibilità di crescere tantissimo (CONTINUA DOPO IL VIDEO, NDR).

Dopo La banda dello Zecchino ho fatto Zona Franka, un altro programma per bambini, un po’ surreale ma divertentissimo, in cui c’era questo personaggio, Franca Floppy, che incontrava gli alieni, divertente da morire. Successivamente sono passata ai programmi di musica, primo fra tutti Top of the Pops, che ho amato moltissimo fare: registravamo le puntate a Milano ma dovevamo andare tutte le settimane a Londra per incontrare artisti internazionali, io avevo ventiquattro anni, ero innamorata della musica perciò ti lascio immaginare la gioia, la felicità e anche il privilegio di poter incontrare personaggi del calibro di Madonna e Bono Vox. Ricordo la prima volta che ho visto i Coldplay, che ho amato fin da subito, nel lontano 2001, e continuo ad amare ancora oggi: ho appena visto il loro concerto e non vedo l’ora di rivederlo adesso, a luglio, e stavolta porterò anche mio figlio. Tutto questo continuando di pari passo la mia carriera di attrice, avendo la possibilità di girare tante serie che poi sono rimaste, come Distretto di Polizia, Squadra Mobile, Pazza Famiglia, Tutti pazzi per amore, ma anche tanti film come Tifosi, I banchieri di Dio e molti altri”.

Ti piacerebbe tornare e recitare?

“Si. Ho recitato molto anche in teatro, ma da quando ho avuto mio figlio mi sono avvicinata di più al mondo del doppiaggio, un mondo che in realtà conoscevo poco, anche se mi affascinava moltissimo tutte le volte che andavo a doppiare me stessa, perchè spesso capita, quando si girano film o serie tv, di dover andare al doppiaggio per fare delle integrazioni o rifare cose che non sono venute bene, o magari ci sono dei rumori, come può capitare quando si gira in esterna. Mi sono avvicinata così al doppiaggio e devo dire che il doppiaggio è recitazione, ma è recitazione con un grado di difficoltà in più, perchè c’è un attore che ha già fatto e tu devi cercare di restituire, nella tua lingua, le stesse emozioni, e tutto quello che l’attore ha fatto nella sua lingua, quindi tu hai la difficoltà di andare alla ricerca di quelle emozioni e quei sentimenti, però respirando come ha già respirato l’attore, esternare emozioni ecc. come ha già fatto l’attore. Quello che a me piace tantissimo e cerco di fare anche in Terra Amara (QUI le anticipazioni di questi giorni, NDR.) è proprio questo, cioè riuscire a restituire nella mia lingua quello che l’attrice turca ha già fatto. Il set mi manca moltissimo ma non è detto che io non possa tornare a recitare. Ogni tanto ci penso, mio figlio Niccolò ormai è grande, perciò mi dico: perchè no? Mi piacerebbe molto, il set mi manca perchè è veramente un posto magico. Devo dire che mi manca tanto anche il teatro, ma il teatro è molto impegnativo perchè spesso si deve stare lontani da casa per via delle tournée, e io voglio seguire mio figlio, stare con lui in questa fase importante della sua vita, frequenta la prima elementare, il ruolo della mamma mi piace moltissimo, adoro fare la mamma a tempo pieno”.

Cosa sognava, a quindici anni, la ragazzina di “Mi ami? Ma quanto mi ami?” e cosa sogni oggi?

“Ho iniziato a lavorare prestissimo ed ero molto brava a scuola. In tutta onestà, quando ero ragazzina mi sarebbe piaciuto studiare Biologia e poter lavorare nel campo della ricerca, cosa che poi non è stata possibile perchè Biologia all’università aveva bisogno della frequenza, era obbligatoria, perciò ho ripiegato, se così si può dire, su Lettere e Filosofia, laureandomi con una tesi su storia e critica cinematografica dedicata a Marlon Brando, recitazione e metodo Strasberg. Cosa sognavo? Devo dire che sono abbastanza in pace con me stessa, adoro la mia vita, adoro la mia famiglia, il mio compagno e mio figlio, mi piace moltissimo il lavoro di doppiatrice che, come ti ho detto prima, è un lavoro da attrice, ma spero, un giorno, anche adesso che ho di nuovo voglia di tornare sul set, di continuare a fare questi prodotti anche belli, di poter scegliere e di continuare a mettermi in gioco sempre di più”.