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Michele Bravi e quel periodo che l’ha fatto soffrire: “Ho avuto un blocco”

Scritto da , il Maggio 4, 2024 , in Musica
foto verissimo michele bravi

Michele Bravi racconta di aver avuto un blocco artistico

Tutto è pronto per la settima puntata del Serale di Amici 23, l’ultima prima della semifinale e finale di questa lunghissima edizione. Anche stasera il pubblico ritroverà il più diplomatico dei giudici del programma ma anche quello che cerca di essere meno severo e duro nei giudizi verso i ragazzi visto che è stato anche lui dall’altra parte (a X Factor nel 2013). Intanto l’artista è anche in fase promozione visto che è uscito il suo nuovo album dal titolo particolare “Tu cosa vedi quando chiudi gli occhi”. Un album che arriva a tre anni di distanza dal precedente. Intervistato dal settimanale Tele Sette il cantante a tal proposito spiega: “Non sono mai troppo rapido a scrivere. In più ho sofferto del blocco artistico, mi sedevo e non avevo idee”.

Come Michele Bravi ha superato il momento di fermo

Per un artista avere un blocco è una delle cose peggiori che possano capitare. Non solo perchè una parte del proprio lavoro è come se si fermasse ma anche perché senza la propria creatività tutto intorno sembra più pesante e distante. Questa situazione, quando capita, per un artista è decisamente frustrante. Come ha fatto Michele Bravi ad uscire dal suo periodo no e a trovare di nuovo voglia e creatività per scrivere? Durante l’intervista spiega di aver comprato, su consiglio altrui, un libro che prevede una serie di compiti da affrontare per 12 settimane come, ad esempio, mandarsi una lettera o provare a fare un altro mestiere. “Non sono arrivato alla fine ma ho sbloccato la mia parte giocosa e con quella anche la scrittura” racconta.

Il ruolo del giudice del talent secondo Michele Bravi

ormai ad Amici l’artista si sente a casa, grazie anche al rapporto speciale con Maria De Filippi, e questo è il suo secondo anno da giudice del Serale. Quando i giornalisti, nell’intervista, gli chiedono se questo ruolo gli dia una certa responsabilità lui risponde di sì. Spiega poi che il suo intento è quello di parlare con i ragazzi cercando di fargli capire che esiste una differenza tra loro e la loro musica. Poi conclude:

“Oggi sono cambiati i talent e i ragazzi che vi partecipano spesso sono in grado di produrre un pezzo da soli. Non bisogna dimenticare, però, che sono fragili e che sono molto più esposti”.