Sigfrido Ranucci dopo l’attentato interviene alla Vita in diretta: “Non mollo”

Vita in diretta: il giornalista dopo l’attentato ha avvisato che non mollerà

Oggi in questa versione short del rotocalco pomeridiano dell’ammiraglia Rai a causa della lunga diretta dei Funerali di Stato dei tre Carabinieri uccisi giorni fa nel veronese Alberto Matano ha voluto ovviamente parlare dell’attentato subito da Sigfrido Ranucci in queste ultime ore. E dopo aver espresso la sua più totale solidarietà e il suo supporto si è collegato proprio con il diretto interessato, il quale ha dichiarato che né lui né la sua squadra di Report faranno un solo passo indietro, anzi:

“Il nostro impegno sarà quello di non mollare di un centimetro…Se questo è stato il tentativo verrà rispedito al mittente…”

Sigfrido Ranucci ha rivelato qual è stata la prima cosa che ha fatto dopo l’attentato

Successivamente l’inviata della Vita in diretta ha fatto presente al giornalista lì al suo fianco di essere venuta a sapere che la prima cosa che ha fatto dopo l’attentato subìto è stato chiamare la sua squadra di Report: “Hai detto loro di stare attenti…” E quest’ultimo ha confermato cogliendo la palla al balzo per spiegare pure il motivo:

“Si, perchè non è chiara la motivazione…Non è chiaro il motivo di questo attentato…E’ stata mia premura avvisarli perchè la stessa cosa poteva capitare pure a loro…Ho detto loro pure di non diffondere subito la notizia perchè volevamo capire meglio cosa stesse accadendo…”

Il conduttore di Rai Tre ha quindi dato la notizia nel momento in cui gli artificieri hanno confermato che c’è stato effettivamente un attentato.

Report, il conduttore ha confessato che chi ha messo l’ordigno conosce ogni suo spostamento

L’inviata della Vita in diretta ha poi chiesto a Sigfrido Ranucci se ha un’idea di chi potrebbe aver messo l’ordigno sotto la sua auto. Quest’ultimo ha rivelato che al momento ci sono diverse ipotesi sul tavolo, ma di certezze non ce ne sono. E alla domanda se abbia un po’ di paura ha risposto di averne sicuramente, soprattutto perchè è sicuro che chi ha attentato alla sua vita sappia bene ogni suo movimento:

“Di minacce ne ho ricevute parecchie e ho ricevuto pure dei proiettili l’anno scorso…Chi ha messo l’ordigno e mi ha mandato questi proiettili sicuro conosce i miei movimenti…Ha posizionato l’ordigno sotto la mia auto e non sotto quella dei ragazzi…L’ha posizionata nel punto dove io passo di solito…”

Quest’ultimo ha poi dichiarato che la bomba è scoppiata con un innesto attivato proprio lì in zona. E questo vuol dire che chi ha fatto l’attentato voleva dare un segnale: “Vuol dire che sanno i miei movimenti e che possono colpire me e la mia famiglia in qualsiasi momento…C’è chi monitora i miei movimenti…”