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Lamberto Sposini si scaglia ancora contro la Rai: la guerra non si placa

Scritto da , il Settembre 7, 2015 , in Personaggi Tv Tag: ,
foto lamberto sposini

Sposini chiede 10 milioni di euro alla Rai per il ritardo dei soccorsi

Tutto da rifare. Così si riaccende lo scontro legale tra la famiglia di Lamberto Sposini e la Rai, rea quest’ultima di aver causato eccessivi ritardi nei soccorsi all’allora conduttore de La vita in diretta, colpito da un ictus mentre stava preparando uno speciale del programma dedicato alle nozze dei Reali William e Kate. La questione sembrava essersi chiusa lo scorso 27 febbraio, data in cui il Tribunale del Lavoro di Roma ha rigettato la richiesta di risarcimento da parte dei legali dei parenti dell’ex direttore del Tg5, i quali, secondo quanto riportato nelle ultime ore dal Corriere della Sera, avrebbero a loro volta presentato ricorso, che ammonta a 10 milioni di euro chiesti a Viale Mazzini per la lunga ed estenuante riabilitazione a cui si è dovuto sottoporre Sposini che ha visto compromettere la sua vita professionale e sarà valutato il prossimo 5 luglio dalla sezione lavoro e previdenza della Corte d’Appello della Capitale.

Rai-Sposini tra fatti e accuse

Sono già passati quasi 4 anni quando il 30 aprile 2011 sarebbe dovuta andare in onda una puntata allegra e divertente de La vita in diretta. Mara Venier e Lamberto Sposini, alla guida del programma, stavano preparando un lungo e approfondito talk sul matrimonio più discusso e chiacchierato di quell’anno: la favola di William d’Inghilterra e la borghese Kate Middleton. Durante la preparazione dello speciale dell’infotaitment pomeridiano di Rai1, che avrebbe avuto una durata maggiore, il giornalista umbro si è accasciato a terra avvertendo un malore. Proprio qui scoppia il mistero, motivo del braccio di ferro delle parti in questione: Daniel Toaff, ai tempi capo progetto della trasmissione, stando a quanto dichiarato precedentemente a Fanpage.it, è accorso per i corridoi del Centro produzione televisivo degli studi di Via Teulada in cerca dei dottori interni alla Rai. Questi sono arrivati soltanto dopo 15 minuti, ha tuonato lo stesso vicedirettore dell’ammiraglia al medesimo sito e inoltre hanno sbagliato la diagnosi del paziente. Da qui non solo l’accusa ai medici, che tra l’altro saranno imputati dagli stessi familiari successivamente anche di non possedere una vera e propria procedura da seguire in casi di emergenza, ma anche agli addetti ai lavori che sarebbero risultati disorganizzati in una situazione critica e incandescente come quella e che avrebbero tardato a chiamare il 118. La Tv di Stato però smentisce quest’ultimo aspetto sostenendo che la colpa sarebbe da ricondurre proprio alla struttura ospedaliera responsabile dell’ambulanza che è arrivata tardivamente sul posto.