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Ciao Darwin: Paolo Bonolis criticato, ma gli ascolti lo premiano

Scritto da , il Marzo 18, 2019 , in Personaggi Tv
Foto Ciao Darwin Paolo Bonolis

Paolo Bonolis criticato per Ciao Darwin, ma gli ascolti sono dalla sua parte

Paolo Bonolis è uno dei grandi della televisione italiana, se non il più grande. Erede di Corrado e Raimondo Vianello, non ha di certo bisogno di un solo programma tv per essere consacrato, visto che il suo volto è legato indissolubilmente a Tira & Molla, Ciao Darwin, Avanti un Altro, Chi ha incastrato Peter Pan?, Music e al programma più intimista e speciale fra tutti quelli condotti da lui: Il senso della vita (che si spera riporti presto in Tv). Senza dimenticare, ovviamente, i due Festival di Sanremo condotti nel 2005 e nel 2009. Per il critico Aldo Grasso, che sulle pagine de Il Corriere della Sera ha scritto un articolo traboccante di veleno, Bonolis “fa una televisione anni ’90” e che “dà il peggio di sé credendo, o illudendosi, di dare il meglio”. Peccato che Ciao Darwin 8 abbia raccolto più di quattro milioni di telespettatori con il 22,40% di share risollevando la morente prima serata di Canale 5. Non male per uno show degli anni ’90, no?

Ciao Darwin 8 fa il 22,40% di share e risolleva la prima serata di Canale 5

Sempre il signor Grasso ha scritto, a proposito dei collaboratori di Paolo Bonolis, che non lo aiutano, anzi, gli fanno credere di essere un genio suggerendogli idee “con rozzezza da arricchiti“. Peccato che quegli stessi storici collaboratori, in seguito alla scomparsa del coreografo Marco Garofalo, abbiano deciso di ricordarlo nei titoli di testa di Ciao Darwin 8 con la commovente scritta “Con l’eterna partecipazione di…”; un gesto di tale rispetto e stima che li classifica più come ottimi amici e grati collaboratori che come rozzi arricchiti. Ed è sempre Grasso a definire Bonolis “un vero cinico”. Come si può definire con un appellativo di siffatta natura un conduttore come Bonolis che usa la goliardia e l’autoironia per prendere in giro gli altri e in primis se stesso? E che saluta con il baciamano qualsivoglia concorrente donna di Avanti un altro e che sussurra ai giovani ragazzi un tenero “In bocca al lupo, amico mio” e/o “Buona fortuna per tutto”?

Paolo Bonolis torna con Ciao Darwin e fa il pieno d’ascolti

Ciao Darwin è sempre stato oggetto di critiche eppure è uno dei pochi programmi a essere un vero e proprio cult. E non ha bisogno di stravolgimenti per esserlo tra concorrenti che cadono e confessioni spiazzanti. C’è posta per te è sempre uguale da oltre vent’anni ed è ancora adesso il programma leader del sabato sera di Canale 5 in grado di registrare ogni anno ascolti record. Ciao Darwin (che a differenza del people show di Maria De Filippi non viene riproposto a cadenza annuale) è rimasto fedele a se stesso nel tempo, cambiando di rado le prove che vedono coinvolte le due fazioni, perché il suo meccanismo è oliato alla perfezione e Paolo Bonolis e Luca Laurenti lo innescano sempre con puntualità e tempi comici sensazionali. Si vuole ricordare un solo episodio che sottolinea come all’interno di una struttura televisiva prodigiosa si possa giocare con gli imprevisti: nella sesta edizione di Ciao Darwin, durante il gioco finale dei Cilindroni, uno di essi si ruppe eiettando fuori la concorrente e di conseguenza tutta l’acqua accumulata nel mentre; con lo studio completamente bagnato e il regista Roberto Cenci sceso dalla sua postazione per controllare la situazione, Paolo Bonolis continuò il gioco scivolando di tanto in tanto e chiedendo a Madre Natura di sorreggerlo. Un incidente trasformato in un momento di televisione esilarante grazie alla sua eccellente dote di improvvisatore. Quanti conduttori sarebbero stati in grado di continuare? Quanti, al giorno d’oggi, conducono un programma senza sentirsi i salvatori delle anime perdute dei telespettatori? Paolo Bonolis diverte ogni giorno con l’imprevedibile Avanti un altro e dallo scorso venerdì è tornato con quell’esperimento sociale che è Ciao Darwin. Perché Ciao Darwin non è trash, ma è un’universale festa catodica dove ogununo di noi si riconosce in una delle fazioni in gara per imparare a ridere di se stesso.