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Alberto Matano e Lorella Cuccarini, coronavirus: “Non entriamo più…”

Scritto da , il Marzo 9, 2020 , in Personaggi Tv
foto Lorella Cuccarini 9 marzo

La vita in diretta, Lorella Cuccarini e Alberto Matano: “Non entriamo più dal led per il coronavirus”

Sembrano lontane le puntate de La vita in diretta che Lorella Cuccarini e Alberto Matano aprivano sorridendo, entrando in studio dall’apertura del ledwall, con la sigla in sottofondo e gli applausi del pubblico: La vita in diretta va in onda senza spettatori da pochi giorni, ma i tempi ‘felici’ sembrano, comunque, molto più lontani, vista la crescente preoccupazione per la diffusione del coronavirus in Italia e nel mondo. E proprio su questo Alberto Matano, affiancato da Lorella Cuccarini, ha voluto porre l’attenzione all’inizio della puntata di oggi de La vita in diretta, dove ha spiegato: “Non entriamo più dal led ridendo e abbracciandoci perchè rispettiamo le misure di prevenzione contro il Covid-19”.

Lorella Cuccarini e Alberto Matano a La vita in diretta: “Coronavirus? Segnali poco tranquillizzanti”

Parlando sempre del coronavirus, Alberto Matano e Lorella Cuccarini, facendo notare ancora l’assenza del pubblico, a La vita in diretta oggi hanno poi posto l’attenzione sul comportamento irresponsabile di tantissimi italiani che nel fine settimana hanno ignorato le direttive sulla prevenzione del contagio, affollando locali pubblici e privati, ma anche treni e autobus per rientrare al Sud dalle zone rosse. “Sono stati segnali poco tranquillizzanti” ha affermato a tal proposito Lorella Cuccarini, che con Alberto Matano ha poi fatto una dimostrazione pratica di come igienizzarsi le mani.

Lorella Cuccarini da La vita in diretta a Trenta ore per la vita con Rita Dalla Chiesa

Intanto, fin al 29 marzo Lorella Cuccarini, oltre alla conduzione de La vita in diretta, è impegnata con la maratona Trenta ore per la vita, in collaborazione con Rita Dalla Chiesa, in onda sui canali Rai e Sky, alla quale è possibile aderire con donazioni attraverso il numero solidale 45580, come spiega un trafiletto pubblicato sull’ultimo numero del settimanale Vero.