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Beppe Convertini, confessione su Linea Verde: “Avevamo paura”

Scritto da , il Aprile 5, 2020 , in Personaggi Tv
foto Beppe Convertini 4 aprile

Linea Verde, Beppe Convertini ammette: “Questo periodo passerà grazie a medici e infermieri”

Da quando La prova del cuoco è stata sospesa a causa dell’emergenza coronavirus, è in onda 6 giorni su 7 Beppe Convertini con Linea Verde, dato che la domenica vengono trasmesse, come sempre, puntate inedite, mentre dal lunedì al venerdì vanno in onda repliche.

Questo periodo finirà grazie al lavoro dei nostri medici e dei nostri infermieri, ma dopo saremo tutti cambiati

ha ammesso Beppe Convertini in un’intervista pubblicata sulle pagine dell’ultimo numero del settimanale TelePiù, dove ha specificato anche: “Ho già tante nuove idee per Linea Verde. Non smetteremo di stupirvi”.

Beppe Convertini su Linea Verde: “Registriamo le puntate con largo anticipo”

Parlando proprio di Linea Verde, Beppe Convertini ha poi spiegato:

Abbiamo la fortuna di registrare con largo anticipo, perciò le nuove puntate che vedrete la domenica da qui in avanti, sono frutto di un lavoro confezionato tempo addietro.

“Giochiamo d’anticipo per non farci mai cogliere impreparati. Oggi anch’io sono a casa, come tutti, per osservare le norme sulle restrizioni previste dai decreti emessi dal Governo” ha ammesso subito dopo. Ha poi spiegato che l’archivio di Linea Verde contiene sempre molto materiale registrato, perciò le puntate sono ricche di contenuti. “In questo periodo ho preferito rimanere a Roma e non tornare a casa in Puglia, per non esporre mia mamma, che ha 83 anni, al rischio di un eventuale contagio. Esco solo per andare al supermercato e in farmacia” ha ammesso successivamente.

Linea Verde, Beppe Convertini: “Avevamo già paura dell’epidemia da coronavirus”

Infine, parlando delle registrazioni delle ultime puntate di Linea Verde (che conduce con Ingrid Muccitelli, con la quale giorni fa è intervenuto a La vita in diretta), Beppe Convertini nell’intervista ha dichiarato:

Avevamo già un po’ timore dell’epidemia, per cui evitavamo di lavorare troppo vicini. Siamo riusciti, comunque, a mantenere il distanziamento sia davanti alle telecamere che dietro.