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Mauro Coruzzi, retroscena amaro: “Ogni sera vengo ricoperto di insulti”

Scritto da , il Aprile 26, 2021 , in Interviste
foto Coruzzi 10 aprile

Platinette, rivelazione amara: “Sui social vengo ricoperto di insulti”

Mauro Coruzzi, meglio conosciuto come Platinette, è uno dei volti della nostra tv più discussi, in grado sempre di accendere discussioni intriganti. Conduttore radiofonico, opinionista e conduttore televisivo, quella di Mauro Coruzzi è una vita a tutto tondo. Il popolare personaggio televisivo si è raccontato in un’intervista concessa al quotidiano Libero, dove ha toccato molti temi, dalla complicata situazione in cui stiamo vivendo fino a retroscena privati. Platinette ha parlato in particolare di un episodio tristemente comune, che si verifica praticamente ogni volta che Coruzzi si esibisce in diretta Instagram:

Poichè sono autistico, ogni sera faccio delle dirette su Instagram dove canto e ogni sera puntualmente vengo ricoperto di insulti da chi mi ascolta senza pagare il biglietto. Ne soffro e rispondo per le rime, ma nessuno potrà pagarmi tanto da farmi desistere dalle mie dirette

rivela Mauro Coruzzi a Libero.

Mauro Coruzzi, rivelazione sul Covid: “Sono rimasto murato vivo in casa”

La complicata e surreale situazione legata all’emergenza sanitaria che stiamo vivendo da oltre un anno non può non farci vivere, anche in minima parte, nella paura. Platinette, così come tanti altri personaggi dello spettacolo, si è ritrovato a sfiorare il Covid, come rivelato a Libero: “Quando ho saputo di avere fatto una foto con un cameraman risultato poi positivo sono rimasto murato vivo in casa per due settimane in preda a una psicosi. Oggi si fanno polemiche perché si è incapaci di risolvere i problemi” – spiega Mauro Coruzzi – .

Mauro Coruzzi svela: “Oggi i più discriminati sono gli eterosessuali”

Platinette, nome d’arte di Mauro Coruzzi, che nei giorni scorsi ha detto la sua su alcuni programmi, nell’intervista rilasciata a Libero ha toccato anche un delicato tasto, quello legato all’omofobia: “I veri discriminati oggi non sono i gay ma gli eterosessuali”.