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Report, perquisita la redazione: Sigfrido Ranucci spiega cos’è successo

Scritto da , il Maggio 24, 2022 , in Programmi Tv
foto Sigfrido Ranucci a report

Perquisita la redazione del programma di Rai3: l’annuncio del conduttore sui social

Non poteva non parlare della strage di Capaci nella puntata di ieri sera Report, in occasione del trentesimo anniversario della tragedia in cui è stato ucciso il giudice Giovanni Falcone. All’indomani, però, è accaduto qualcosa di inimmaginabile: la Procura di Caltanissetta ha ordinato la perquisizione della redazione del programma e della casa di un inviato nell’ambito di un’indagine relativa alla presunta rivelazione di un segreto d’ufficio. Ad annunciare l’accaduto è stato Sigfrido Ranucci questa mattina con vari post pubblicati sui social. Non ci addentriamo nei dettagli della vicenda, documentata comunque in modo approfondito da tante testate giornalistiche: ci limitiamo, invece, a riportare le parole del giornalista.

Sigfrido Ranucci: “Perquisizione in atto nella redazione di Report”, il suo annuncio sui social

“E’ in atto una perquisizione della DIA su mandato della Procura di Caltanissetta presso l’abitazione dell’inviato della mia trasmissione Paolo Mondani e nella mia redazione” ha annunciato il conduttore di Report sulla sua pagina facebook ufficiale, spiegando che la ragione del provvedimento è quella di sequestrare atti riguardanti l’inchiesta realizzata per la puntata del programma andata in onda ieri, lunedì 23 maggio, come suddetto in occasione del trentesimo anniversario della strage di Capaci. La questione sarebbe nata a causa della segnalazione della presunta presenza di una persona (della quale il programma ha fatto il nome) sul luogo della tragedia.

“Massima collaborazione da parte nostra”, la dichiarazione del conduttore di Report su facebook

“Da parte nostra c’è la massima collaborazione” ha asserito in un altro post Sigfrido Ranucci, sottolineando: “Siamo contenti di aver fornito alla magistratura elementi per esplorare parti oscure”. Ranucci ha poi chiarito che l’inviato che si è occupato dell’inchiesta ha avuto un colloquio con il procuratore già nei giorni scorsi. Sempre nei giorni scorsi pare sia stato firmato il decreto per la perquisizione, che riporta quindi la data del 20 maggio.