Domenica In, Mara Venier preoccupa: “Il lavoro aiuta quando le cose non vanno”

Mara Venier: “Il lavoro aiuta quando le cose non vanno bene”
Il Salone del Libro di Torino dovrebbe essere un luogo dove incontrare personaggi del mondo della cultura, dell’editoria al fine di ricordare al pubblico quale sia una delle massime forme di intrattenimento: la lettura. E poi, però, ci sono conferenze e spazi dedicati ad altri personaggi come Luciana Littizzetto, Fabio Fazio e Mara Venier. Quest’ultima ha parlato con gli altri del momento che sta vivendo, che non è affatto facile, anche se non ha specificato il motivo. “Il lavoro aiuta quando le cose non vanno bene” ha confidato lei, e per molti c’è un riferimento alle condizioni di salute del marito Nicola.
La conduttrice spiega come si fa ad andare in onda quando ci sono problemi personali
Luciana Littizzetto al Salone del Libro di Torino ha avuto modo di dialogare con Mara Venier, conduttrice da anni di Domenica In su Rai1, arrivando a chiederle come si faccia ad andare in onda quando si hanno dei problemi personali, dei dolori e delle fatiche. E ne sa qualcosa Mara perché ha condotto quando aveva male ai denti, all’occhio, al piede e chi ne ha più ne metta. “Devi mostrarti comunque sorridente davanti alle telecamere e fare il tuo lavoro” ha risposto la conduttrice Rai, aggiungendo che quando si accende la proverbiale lucina rossa “dimentico tutto, anche se ho pianto due minuti prima”.
Domenica In prossima stagione: Mara Venier confermata
Quest’anno Mara Venier ha ripetuto non si sa quante volte che avrebbe lasciato Domenica In e come volevasi dimostrare ha cambiato idea: stando a Dagospia il contenitore domenicale di Rai1 si sta preparando a festeggiare i suoi 50 anni e a condurre ci sarà di nuovo lei, ma attenzione perché oltre all’orario sempre invariato, ci dovrebbero essere degli innesti al fine di rendere il tutto un po’ più movimentato: si parla di una spalla, un comodo e un giornalista. Ma sinceramente dopo le tante parole che si sono fatte per l’edizione 2024/25 si devono prendere le ultime parole con almeno dieci paia di pinze.