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I Fantastici 5, problemi sul set per Raoul Bova: “Mi sono sentito giudicato”

Scritto da , il Gennaio 18, 2024 , in Serie & Film Tv
foto raoul bova i fantastici 5

Raoul Bova racconta le difficoltà iniziali con gli altri attori

Ottimo esordio per la fiction I Fantastici 5 che con la prima puntata ha vinto la serata raccogliendo più di tre milioni di telespettatori. Riuscirà la serie a mantenere stabili gli ascolti nel corso delle quattro puntate? In attesa di scoprirlo l’attore protagonista, che presta il volto all’allenatore Riccardo Bramanti, si è raccontato sul profilo di The Hot Corn Italia. Quando gli hanno chiesto com’è andata con gli altri attori sul set Raoul ha detto:

“Ci siamo dovuti conoscere, c’era un po’ di imbarazzo. Mi guardavano come a dire ‘tutti parlano di te ma facci vedere se meriti di essere dove stai’ e io li vedevo che anziché condividere stavano lì e quasi mi giudicavano”.

L’attore però ha aggiunto che piano piano questo muro si è completamente rotto e si sono trovati così bene da diventare quasi una famiglia.

L’attore de I Fantastici 5 parla del suo personaggio

Oltre a raccontare i rapporti avuti e creati con il resto del cast della nuova fiction Raoul Bova ha raccontato alcune difficoltà avute dal suo personaggio. Su di lui ha detto:

“Non è un esperto di disabilità o di atleti disabili. Nessuno lo sa ma in teoria bisognerebbe prendere dei patentini per atleti disabili e paralimpici, lui non ha nessuna di queste caratteristiche”.

L’attore prosegue spiegando che, così come si è visto nella prima puntata della fiction, lui viene catapultato un po’ a sua insaputa. “Sì rende conto dell’opportunità ma non delle difficoltà dell’approcciarsi e probabilmente glielo hanno fatto capire gli atleti quando arriva” prosegue. In effetti chi ha seguito la puntata sa bene che inizialmente gli atleti non lo trattano bene e anzi lo deridono perché allenava i bambini e ha dei metodi un po’ particolari.

I Fantastici 5 si salva dagli stereotipi

Una delle paure più grandi di chi si è approcciato a questa fiction era quella di vedere i soliti stereotipi sulla disabilità. Per fortuna però la prima puntata non ha dimostrato niente di tutto ciò e, anzi, i ragazzi disabili sono stati mostrati anche nelle loro imperfezioni caratteriali. A tal proposito quando viene chiesto a Raoul Bova come abbia fatto la fiction a non finire nel banale lui risponde:

“C’era il rischio di cadere in stereotipi ma hanno corretto spesso la sceneggiatura e capito bene dove non usare pietismo, togliere cose scontate, e andare proprio sul crudo e sulla realtà positiva e negativa della disabilità”.