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Pierluigi Diaco, confessione dolorosa: “Quando mio padre è mancato…”

Scritto da , il Gennaio 19, 2021 , in Personaggi Tv
foto Pierluigi Diaco Ti sento

Ti sento Pierluigi Diaco, confessione dolorosa sul passato: “Quando mio padre è mancato avevo 5 anni”

Tutto è pronto per Ti sento il nuovo programma di Pierluigi Diaco al via da stasera in seconda serata su Rai2. Un viaggio che Pierluigi Diaco farà fare ai suoi ospiti, nelle varie puntate. Prima del debutto di Ti Sento stasera il conduttore si è raccontato su Tele Più. Qui Diaco spiega che Ti Sento mostrerà agli ospiti un video con delle immagini, accompagnate da alcuni suoni, per raccontarne la loro vita. Così durante l’intervista Diaco si mette in gioco in prima persona ed immagina le sue foto importanti. La prima tocca un momento doloroso del suo passato, ovvero una delle ultime foto che ha con il papà. Dunque Pierluigi Diaco fa una confessione dolorosa:

“Quando mio padre è mancato avevo 5 anni. Eravamo nel giardino di casa, mi teneva per mano e ci sorridevamo”.

Pierluigi Diaco pronto per Ti Sento: “Tenterò di indagare il modo di sentire dell’ospite”

Un programma particolare, quello di Pierluigi Diaco, incentrato totalmente sulla musica. Ogni ospite di Ti Sento ascolterà dieci frammenti sonori. Questi possono racchiudere la voce di un persona cara, pezzi di film, poesie o rumori della natura, come il mare. “Tenterò di indagare il modo di sentire del mio ospite” spiega Pierluigi Diaco. L’obiettivo del conduttore di Ti Sento è quello di far rivivere all’ospite il proprio passato e, dunque la propria storia. Il tutto attraverso ricordi, suggestioni e memoria.

Ti Sento, Pierluigi Diaco spiega: “L’idea è quella di invitare il pubblico a riflettere”

Pronto per la nuova avventura con Ti Sento Pierluigi Diaco spera di fare emozionare gli ospiti ma soprattutto di coinvolgere i telespettatori. Pierluigi Diaco svela un retroscena sul nuovo programma e poi racconta perché ha voluto fortemente questo progetto. Diaco definisce questa “un’epoca in cui l’immagine ha assunto un ruolo troppo ingombrante”. Da qui lo scopo di far tornare importanti sensazioni ed emozioni non legati ad aspetti materiali o estetici. “L’idea è quella di invitare il pubblico a riflettere sui suoni e i rumori” conclude Diaco.